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Visualizzazione dei post da maggio, 2024

Kant: La critica del giudizio

Kant fa una distinzione tra giudizi determinanti e giudizi riflettenti: -i  giudizi determinanti  sono quelli che l’uomo esprime a proposito della realtà fenomenica attraverso le sue forme a priori e che costituiscono giudizi che esprimono una conoscenza di tipo scientifico. -i  giudizi riflettenti  invece sono quelli che nascono dalla riflessione dell’uomo di fronte alla natura e di fronte al tentativo di comprenderne la finalità.  I giudizi riflettenti Kant individua due tipi fondamentali di giudizi riflettenti: -il   giudizio estetico   che nasce dall’intuizione -il   giudizio teleologico   che nasce dalla comprensione La differenza fra i due giudizi sta nella immediatezza: il giudizio estetico arriva in maniera intuitiva, senza ragionamento, ed è di natura soggettiva; il giudizio teleologico nasce invece dalla concettualizzazione ed è di natura oggettiva. Nonostante i giudizi estetici appaiono soggettivi, ovvero legati ad un sentimento espresso dal singolo, e i giudizi teleologici

Kant: la critica della ragion pratica

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Nella  Critica della ragion pura  Kant ha dimostrato l’impossibilità razionale di fondare in maniera scientifica l’esistenza di Dio. Questo significa che la legge morale non può più derivare da un essere supremo, superiore all’uomo. L’unico fondamento della legge morale  sta nell’uomo stesso. La conseguenza di questa impostazione è che è la ragione umana, in quanto carattere universale degli uomini, a dettare la legge morale. Kant afferma che il comportamento morale è per l’uomo un dovere. Se infatti la ragione rappresenta l’essenza dell’uomo, e la ragione fonda la morale, allora è razionale comportarsi in maniera morale. Se è razionale vuol dire che è necessario, perché, l’uomo agirebbe contro la sua natura che è una natura fondata sulla ragione. La morale di Kant è una morale del dovere: è la ragione a dire all’uomo “tu devi”. Dunque il dovere è un comando che la ragione imprime in maniera inesorabile all’uomo. In questo senso il dovere è definito come  imperativo categorico,  ovvero

Kant: La critica della ragion pura

La   Critica della ragion pura  ha come oggetto di studio la validità della conoscenza, ovvero della fondamenta del sapere. Il termine  critica  significa  analisi;  Della ragione  vuol dire che questa analisi deve essere prodotta dalla ragione; Il termine  pura  si riferisce ai campi del sapere definiti “puri”, ovvero senza finalità pratica nell’agire umano. Questi campi sono la matematica, la fisica e la metafisica. L’obiettivo di Kant: determinare la capacità della ragione umana di esprimere una conoscenza valida per quanto riguarda la matematica, la fisica e la metafisica. La ragione, sostiene infatti Kant, è il fondamento unico della conoscenza. Ma l’estensione della ragione non è illimitata, come afferma ad esempio Cartesio. Essa è pienamente sovrana, ovvero in grado di fondare la conoscenza, ma solo dentro certi limiti. I giudizi sintetici a priori Due sono i filoni principali che si interrogano sulla validità della conoscenza e con cui si confronta all’epoca di Kant: – il razio