Cartesio

Cartesio è famoso per il suo approccio al dubbio metodico. Ha iniziato il suo percorso filosofico mettendo in dubbio tutto ciò che poteva essere messo in dubbio, comprese le percezioni sensoriali, le credenze acquisite e persino l'esistenza del mondo esterno. Il suo obiettivo era scoprire una base certa e indubitabile per la conoscenza.

Il dubbio iperbolico consiste nell'essere scettici riguardo a tutte le affermazioni e le credenze, anche quelle che sembrano ovvie e certe, al fine di eliminare qualsiasi possibilità di errore. L'obiettivo di Cartesio era trovare una base solida e indubitabile su cui costruire il suo sistema filosofico.

Durante il suo processo di dubbio metodico, Cartesio è giunto alla famosa affermazione "Cogito, ergo sum," che significa "Penso, quindi sono." Cartesio ha sostenuto che, mentre poteva dubitare di tutto, non poteva dubitare del fatto che stava dubitando, il che dimostrava la sua esistenza come pensante. Significa che anche se possiamo dubitare di tutto, incluso dell'esistere del mondo esterno o persino dell'esistenza di un dio maligno che ci inganna, non possiamo dubitare del fatto che stiamo pensando. Quindi, il pensiero diventa la base indubitabile su cui costruire la conoscenza.


Cartesio ha sviluppato una teoria del dualismo sostanziale, che afferma che esistono due sostanze fondamentali nell'universo: la res cogitans (la sostanza pensante o la mente) e la res extensa (la sostanza estesa o il corpo). Questa concezione implica una netta separazione tra mente e corpo, che ha influenzato notevolmente la filosofia della mente.

  1. Cartesio era anche un matematico notevole, noto per l'introduzione delle coordinate cartesiane e per i suoi contributi alla geometria analitica. Ha cercato di applicare il suo metodo razionale anche alla filosofia, cercando di sviluppare una base certa per la conoscenza simile a quella delle dimostrazioni matematiche.



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